2009 - Tullio Gregory Alba e Desolina Milandri

Tullio Gregory Alba

Esimio studioso di storia della filosofia e, in particolare, degli studi medioevali e secenteschi, Tullio Gregory è professore emerito di Storia della filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”, dove si è laureato nel 1950, a soli ventun anni.

Nel 1964 ha fondato e da allora dirige il Centro di Studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche per il Lessico Intellettuale Europeo (oggi Istituto CNR Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee), ed è membro del Comitato direttivo del Centro di Studi per l’Alto Medioevo e del Consiglio direttivo dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze. Fa parte, inoltre, del Consiglio Scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, con il quale ha cominciato a collaborare all’indomani della laurea, nel 1951, contribuendo, fra l’altro, alla pubblicazione del Dizionario Enciclopedico Italiano. In seguito, è divenuto direttore della sezione di Storia della filosofia e del cristianesimo del Lessico Universale Italiano e della Enciclopedia della Moda e ha dato il proprio importante contributo ad altre opere (fra cui il Dizionario Biografico degli Italiani, la Dantesca, la Virgiliana). Attualmente dirige l’opera più celebre dell’Istituto stesso, vale a dire l’Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere e Arti (Treccani). Condirettore, prima con Paul Dibon, attualmente con Marc Fumaroli e Marta Fattori, delle “NRL”, è membro del Consiglio scientifico dell’Institut de la Langue Française di Parigi, Directeur d’études all’École Pratique des Hautes Études e della Société Internationale pour l’Etude de la Philosophie Médiévale, di cui dal 1987 è Presidente. Socio nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei e dell’Accademia Pontaniana, è anche Fellow della British Academy di Londra dal 1993 e dell’American Academy of Arts and Sciences dal 1994. Doctor honoris causa dell’École Pratique des Hautes Études (Paris – Sorbonne 1996), è stato nominato Chevalier officier de l’ordre des arts et des lettres de France.

Appassionato di gastronomia (ed esigente gourmet) con i suoi interventi ha contribuito a indagare sul contesto e il valore culturale della tradizione gastronomica italiana.

Premio Marietta ad honorem 2009 al professor Tullio Gregory, acclamato studioso, illustre accademico, ma anche straordinario esperto di gastronomia, con una decisa predilezione per la cucina tradizionale, quella che nasce in stretto rapporto con il territorio e la stagionalità e che recupera i saperi e le tecniche del passato.

Alba e Desolina Milandri

Hanno la stoffa delle arzdore di una volta Alba e Desolina (detta Lina) Milandri: a dispetto delle oltre ottanta primavere, che entrambe hanno già superato, le due sorelle di Selbagnone continuano a mantenere saldo il timone della Trattoria Passatore, che in più di 40 anni di onorata carriera hanno fatto diventare una tappa obbligata per coloro che amano soprattutto la sostanza nella buona cucina romagnola.

Il locale apre i battenti fra il 1964 e il 1965 per iniziativa di Rinaldo Rossi, detto Befi (il Baffo), vulcanico marito di Alba: pur non avendo esperienza nel settore (faceva il muratore) si lancia nell’impresa della ristorazione, contando sulle capacità gastronomiche della moglie e della suocera Amedea, classe 1903. Una scelta che si rivela vincente; ma i debiti sono tanti e per pagarli Rinaldo fa i salti mortali: oltre che del ristorante si occupa anche di conferire alla Centrale di Forlì il latte che gli allevatori della zona portano alla cognata Lina, che nel frattempo ha aperto un negozio di generi alimentari. Dopo tanta fatica non fa in tempo a godersi un meritato riposo e, nel 1980, a soli 52 anni, muore lasciando alla moglie l’eredità di portare avanti la trattoria. Alba si rimbocca le maniche: consegue la licenza elementare, necessaria per potersi intestare l’attività e si fa carico della gestione del locale. Ma nonostante le accresciute incombenze i fornelli restano il regno di Alba, affiancata fino al 1992 da mamma Amedea, vera maestra della cucina: da lei le figlie hanno appreso le tecniche e i segreti dei piatti che ancora oggi preparano. Nel loro menù ci sono i capisaldi della tradizione casalinga romagnola: immancabili le tagliatelle, a cui si affiancano, a giorni alterni, i tortelli e i cappelletti, mentre la domenica, su richiesta, è possibile gustare anche la pasta al forno rigorosamente tirata al matterello. Anche i ripieni sono quelli classici: ricotta, spinaci, uova e parmigiano per i tortelli; mentre nei cappelletti vanno ricotta, parmigiano, uova e carne di maiale. Fra i secondi piatti la fanno da padrone le carni arrosto, cotte a fuoco lento, e gli involtini al sugo. Sul carrello dei dolci protagonista è un semifreddo al mascarpone, acconciato come una zuppa inglese, con savoiardi inzuppati nell’alchermes. E qualche volta ci sono i “baracuclin”, la cui ricetta è arrivata nelle mani di Lina grazie alla conoscenza di una cameriera dei Marchesi Paulucci di Calboli, proprietari di una grande villa a Selbagnone.

Premio marietta ad honorem 2009 alle sorelle Milandri, fedeli interpreti della migliore tradizione romagnola che da oltre 40 anni propongono nella loro Trattoria i piatti della cucina casalinga, quelli che ha insegnato loro mamma Amedea, vera maestra ai fornelli e, soprattutto, con il matterello.