Carteggio

Almerici Blandina | 23/06/1908 | n.24

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Villa Carolina [Cesena (FO)] 23 giugno 1908

Preg.mo sig. Artusi

Non so che penserà del mio silenzio, dopo specialmente una lettera tanto gentile, che non poteva giungermi più gradita. Quando la ricevetti a Roma stavo in ginocchio davanti ad un baule dovendo fare in quei giorni i preparativi per la partenza e i suoi caratteri mi rallegrarono. Giunta qui a Tranzano, ho avuto sempre il desiderio di scriverle, ma l’assenza di tanti mesi mi aveva preparato molte brighe; sono stata occupatissima ed Ella vorrà scusarmi se non mi feci viva. Per farmi meglio perdonare questa mia involontaria trascuratezza ho pensato d’inviarle la fotografia de’ miei figlioli ed Ella vorrà essere tanto compiacente di comunicarmi le sue critiche. Dalla sua lettera vedo con piacere che il suo pensiero s’era rivolto a noi con affetto amichevole e la ringrazio tanto della sua bontà. Avrei volontieri fatto parte della geniale riunione e dopo si sarebbe chiacchierato insieme chissà quanto! Margherita ha avuto quest’inverno una proposta di matrimonio, ma non si è concluso nulla per certe riflessioni nostre e poca smania di legarsi da parte di Litta. Sta a vedere che a Lei forse, antico e sincero amico di famiglia, è destinata la parte d’offrire un eccellente ed ottimo marito alla mia cara figliuola?! Per il suddetto vi sono, credo, due grandi difficoltà: la troppa gioventù e la troppa ricchezza. Essendovi però da ambo le parti un’educazione seria, morale e religiosa, qualità rare a trovarsi oggidì tanto nelle signorine, perché generalmente educate alla moderna e nei giovani, perché di costumi molto liberi, sarebbe forse un’unione addatta. Mi dica francamente se la c(ontes)sa Binismaghi, che io conosco e stimo da molti anni, ha la mira che il figlio sposi una ricchissima o darebbe la preferenza a una signorina bene educata con buona dote, qualora i giovani avessero simpatia fra loro. Scrivo a Lei come se avessi il piacere di parlarle e cioè senza misteri e fiduciosa di parlare a persona prudente ed amica. Domani andremo in città per la fiera di S. Giovanni e questo giorno, destinato una volta alla festa del povero papà, mi desta tanti ricordi cari e tristi insieme! Oh! se i miei poveri suoceri potessero ora veder Margherita grande e Sandrino! Come sarebbero contenti! In luglio andremo a Rimini e in agosto pare che Almerico condurrà Margherita a Monaco all’Esposizione, dove l’attende mademoiselle Matilde Paur, che anch’Ella ha conosciuto e che quest’inverno è venuta a Roma. Il caldo ci tratta bene; oggi ha piovuto e ha rinfrescato molto. Mio padre mi domanda spesso le sue notizie e la saluta. Mi ricordi alle comuni conoscenze e a Marietta e a Francesco. Gradisca tante cose da noi tutti e mi creda obb.ma Blandina Almerici.

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