Carteggio

Bacci Pietro | 11/03/1908 | n.1857

Lettera | Toscana

Trascrizione CCM

Livorno 11 marzo 1908

Pietro E. Bacci

Signor Pellegrino Artusi - Piazza d'Azeglio 25, Firenze

Mi presento da me come un modesto cultore della nobilissima arte alla quale Ella ha con tanta genialità dedicato le sue interessantissime pubblicazioni, e oso dire che con studio e attenzione non disgiunte da molta passione sono arrivato ad eseguire con pieno successo molti dei piatti da Ella insegnati. Sulla via dei miei trionfi però ho incappato in un ostacolo insormontabile, e ciò precisamente nel da Lei prescritto Panettone Marietta, che ho elaborato oltre sei volte sempre con fiasco e sempre con il medesimo difetto. Ho eseguito appuntino tutte le indicazioni da Ella chiaramente fornitemi, ho adoperato farina di Ungheria finissima, l’ho vagliata, ho lavorato l’intero composto oltre mezz’ora prima di metterci il Cremor di Tartaro ed il Bicarbonato di Soda, ho poi messo tutto nello stampo empiendo detto stampo poco più della metà. (L’ho sempre fatto con dose tripla da quella da Lei indicata essendo noi semplicemente 12 in famiglia). L’ho messo nel forno della “cucina economica” a fuoco moderato, mi è rialzato appena due centimetri, l’ho tolto quando ho creduto che fosse cotto, ed il risultato è sempre stato un pesantissimo blocco di farina, uova, burro ecc. poco cotto e sapendo con gusto sgradevolissimo il sapore dei sali. A ella che è tanto gentile chiedo un’aiuto qualsiasi, perché io mi sono incaponito a riescire in questo panettone per la semplice ragione che a giudicare dagli ingredienti deve essere “quando riesce” una cosa gradevolissima. Mi scusi l’ardire quasi imperdonabile, e se crederà di rispondermi se ne abbia fino ad ora i miei più vivi e sentiti ringraziamenti Giampaolo Bacci.

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