Carteggio

Zattini (don) Luigi | 14/06/1907 | n.1770

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Bertinoro [FO] 14 giugno 1907

Cariss(im)o zio

Ho gradito assai e letta con piacere la sua di ieri, che mi è stata di grande conforto. Ne la ringrazio di gran cuore come la ringrazio ancora del buon pensiero, che ha avuto per me con l’invito fattomi, che ha eccitato nell’animo mio i più vivi sentimenti di affettuosa riconoscenza e gratitudine. Mi perdoni se non mi sento di accondiscendere alle sue generose sollecitudini onde procurarmi un sollievo nella dolorosa situazione mia. Abituato a non allontanarmi mai di casa se non per necessità, in questo momento di angosciose impressioni mi riuscirebbe di gran sacrifizio l’allontanarmi da casa. E poi considerata la mia condizione di par(ro)co, l’impossibilità di chiudere casa anche solo per pochi giorni, dovendo mettere un sostituto, con la Malvina che approfitterebbe per mettersi a crear noie a quelli che io ne affidassi la custodia, anche volendo non sarebbe prudente allontanarmi. Grazie di nuovo del gentile invito. Di Mariuccia abbiamo avuto notizie buone già quattro volte. Dal direttore in data del 10, da persona amica di colà, che s’impegnò di visitarla spesso, in data 11 e 14 e da Mariuccia stessa in data 12 corrente. In quella d’oggi, il mio amico prof. Mengolini mi fa scrivere da sua sorella, che ieri visitò per la 2a volta Mariuccia, di avere parlato al medico curante dal quale fu assicurato che l’ammalata sta bene. A dir il vero io non so darmi ragione di un cambiamento istantaneo, che dura ancora. Se non constasse dalle dichiarazioni mediche e dal certificato di b(uona) s(alute) l’urgenza di ricoverare Mariuccia in una casa di salute, si direbbe che vi è mandata colà una sana di mente e di corpo. Sono questi fenomeni della natura che neanche i medici sanno spiegare. Voglia Iddio che le buone condizioni di salute di Mariuccia continuino sempre migliori fino a scongiurare il pericolo di ricadute anche lontane. È qui venuto oggi il sig. Bonavita di lei ministro e fattore per sentire a nome suo notizie di Mariuccia. Ringrazio di tanta squisitezza premurosa. Qui è ancora la Bina e suor Giuseppina, quest’ultima dovrà fra giorni far ritorno al suo Convento. La Bina si tratterrà ancora fin che farà bisogno per il buon andamento della casa, onde sistemare tutta la cosa domestica da anni ed anni trascurata, perché insomma la Mariuccia non arrivava da se sola e non volleva servirsi di altri. Per tal modo gran parte dei lavori domestici di biancheria, laneria ed abiti rimanevano sempre da farsi con più o meno grave danno. Io conosceva da vari anni la Bina, la stimava ma non credeva fosse donna si brava per una casa come me ne ha dato chiara prova in questa dolorosa circostanza. Qui resta pure (mancando la serva) la contadina in compagnia di Bina quando sarà partita suor Giuseppina, non resterà sola. La Mariuccia di Lugo ci ha fatto un gran bene nel mandarci e lasciarci qui la figlia, io gliene sono obbligatissimo. Essa, la Bina, doveva prepararsi a suoi esami, che or dovrebbe sostenere all’Università di Bologna, ma per esser di conforto e di aiuto a noi accassiati sotto il peso della tribolazione, ha rimandati i suoi esami all’ottobre p(rossimo) v(enturo). E questo è vera carità cristiana. Io ho deciso di andare a visitare Mariuccia nei primi giorni della settimana ventura con Bina che le porterà il corredino che in questi giorni le ha preparato come alla richiesta fatta dall’Istituto stesso. Dopo le scriverò ragguagliandola del come vanno le cose. Intanto le invio insieme a miei saluti, quelli di s(uo)r Giuseppina e di Bina con tanti altri a Marietta ed a Francesco. Con stima ed affetto mi raffermo in tutta fretta aff(ettuosissi)mo nipote d(on) Zattini Luigi.

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