Carteggio

Guidi Elisa (nipote) | 12/08/1906 | n.944

Lettera | Toscana

Trascrizione CCM

Pisa 12 agosto 1906

Car(issi)mo zio

Supponendo che Lei desideri le notizie della zia Rosa, le scrivo per dirle che le condizioni di salute sono quasi le solite, perché nelle gambe ora ci ha un pochino di forza e sorreggendola molto può fare qualche passo nella camera, ma se fosse sola cadrebbe in terra; la mente le si indebolisce sempre più ed in certi momenti non connette punto le idee. In quanto all’assistenza noi l’abbiamo sistemata così. Abbiamo presa una suora infermiera; la mattina ci va alle ore 7, la ripulisce le da colazione poi la veste e la leva, insomma le fa tutto quello che lo stato della zia richiede in tutto il corso della giornata, in questa sua infermità. La suora ci sta tutto il giorno facendo il cambio con un’altra a mezzogiorno, perché va a desinare a casa, perciò a noi ci è sembrato che quest’assistenza sia la più economica, non prendendo esse nessun cibo e solo, al mese £ 28. La zia si trova contentissima di questa assistenza ed ancora noi riscontriamo che queste suore fanno proprio bene, tanto per la pulizia in cui tengono l’ammalata, quanto per quella delle stanze e per la pazienza e buona maniera che hanno in tutto, e creda che della pazienza ce ne vuole tanta; quando ha quei momenti d’incoerenza ha delle esigenze impossibili a poterla contentare: a volte vuole essere condotta alla messa, se sente abbaiare qualche cane vorrebbe che la suora andasse per la strada a cercarlo e portagli da mangiare, e via via tante e tante cose di questo genere che ci vuole una gran maniera e pazienza per persuaderla a calmarsi, perché in questi momenti piange e strepita. Queste suore sono 20 giorni che le fanno assistenza, e non abbiamo mai avuto occasione di rimanere scontente. Ora si sta cercando una poltrona forata, necessaria in tale malattia. Stia tranquillo che prima di farci cedere il libretto della Cassa di Risparmio c’informammo se, tenendolo noi, vi era nessuna responsabilità: non vi è pericolo di trovarsi a nessun imbroglio, e perciò per questo riguardo nessuno passerà dispiaceri. Noi, benché il caldo sia eccessivo, si sta tutti bene di salute. Si suppone che Lei non sia più a Firenze, ma non sapendo dove si trovi spedisco questa mia colà, speriamo che di salute stia bene e desideriamo sue notizie. La zia Rosa mi disse che quando le scrivevo lo salutassi da parte sua. Riceva saluti cordiali da babbo e da mio cognato, come pure saluti e un bacio affettuoso da noi compresa Teresina aff.ma nipote Elisa.

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