Carteggio

Cavina Giulia | 26/09/1901 | n.606

Lettera | Estero

Trascrizione CCM

Monteceneri [BO] 26 settembre 1901

Stimatissimo signor Pellegrino

Dalla gentilissima sua pervenutami dalle mani di mio fratello e dalle notizie che questi mi dette di sua salute appresi con piacere essere ottima. Giuseppe mi disse pure aver trovata floridissima la sig.a Marietta. Così potevano fare i loro viaggetti e rispettivi soggiorni nei diversi luoghi visitati durante l’estate. Certo che lo svago è la migliore cura s’intende quando il fisico abbia una certa robustezza. Ed ora caro signore si goda l’ameno soggiorno di Viareggio, dove spero non vi sarà cattiva staggione come da noi che piove tutti i giorni. Io mi trovo costì a Monteceneri dove non volevo venire per non rattristarmi in questi luoghi priva della presenza della mia povera madre, i quali mi riescono sollitari e tristi: poi, perché non appartenendomi affatto codesta possidenza non amavo fermarmi dove non è mio: tanto più che ho cognate che non voglio averci tanta dimestichezza. Per tal motivo decisi quest’estate passarmela a Rimini. Arrivata l’epoca della vendemmia i fratelli dimostrarono offendersene se io non venivo a presenziare la vendemmia: allora per non irritarli essendo anche legata con gli interessi, allora discesi. Facevo i conti di rimanerci un solo mese, invece con questa stagionaccia la vendemmia va addagio per cui prevengo debba fermarmivi più del tempo destinato. Se avessi incontrato ivi belle giornate ne avrei guadagnato in salute respirando questa aria veramente salubre: basta ci vorrà pazienza e pensare a chi sta peggio. Portandosi altro giorno Giuseppe costì, e manifestandogli io il pensiero che m’aveva di scriverle, mi disse di salutarlo cordialmente in un colla sig.a Marietta. Le parlò il suddetto de’ suoi matrimoni? dico de’ suoi perché a tante proposte che aveva non so quale sia la preferita. Certo che sarebbe bene si acasasse: non è individuo da vivere così, abbisogna di chi lo conduca: vedremo cosa decide. Mi perdoni d’averlo lungamente trattenuto con questa mia; il piacere di starmene seco Lei in ispirito m’ha fatto ecedere. Coi soliti saluti cordiali a Lei e alla sig.a Marietta faccio punto. Una stretta di mano si abbia dalla dev.ma Giulietta Cavina.

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