Carteggio

Caravita Francesco | 01/02/1901 | n.583

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Fusignano [RA] 1 febbraio 1901

Carissimo cugino

All’amico conte Severoli consegno la presente. Il tempo scorre veloce, anzi rapido, ma la vera parentela ed amicizia sempre stanno. Col volgere degli anni mutano le condizioni domestiche e su queste mi tratterrò un poco. Volgeva l’anno 62 o 63 quando venni costì dalla famiglia Calcagnini pel debutto al Pagliano di una mia concittadina cantante, certa Rosina Fiorentini, la quale ottenne applausi ben meritati. In quell’occasione ebbi il grandissimo piacere di fare vostra conoscenza e mi ebbi da voi, caro cugino, le più squisite gentilezze, ed in casa vostra mi usaste ogni sorta di cortesie di cui ne serbai, ne serbo e ne serberò ormai sempre vivissimo ricordo e non peritura riconoscenza. Ora entro subito in materia, senza a lungo annoiarvi, su quanto debbo dirvi. Il mio stato finanziario, se non era da invidiarsi, non era neppure da disprezzarsi, talché col frutto del medesimo viveva comodo. Quando affidai il denaro a un tristo che io credeva onesto, ma costui, dopo non lungo tempo, fallì; ed io rimasi privo si può dir del tutto. Famiglia piccola da mantenere, tutto mi assorbì ed oggi mi trovo in circostanze finanziarie gravissime. Sentite, caro cugino, per me nulla domando; solo vi pregherei di un soccorso per un mio figlio quindicenne il quale ha ultimato il corso tecnico a Lugo, capoluogo di questo circondario, ma non posso più continuarlo negli studi, perché (come vi ripeto) privo di mezzi. L’unico dolore che mi abbia, che studiando, darebbe di sé (stando al detto de’ suoi professori) le migliori speranze. Ciò per me e mia moglie è una spina al cuore. Non dubito che mettiate in dubbio le mie parole, ma quando voleste accertarvene rivolgetevi per analoghe informazioni al professore Saverio Leoni direttore di quella Scuola Tecnica. Se farete un’opera così filantropica, sarà opera santa e prima il beneficato che è mio figlio Amleto, vi sarà grato per tutta la vita, e noi, con esso pregheremo il Signore affinché vi centuplichi il bene che sarete per farci. Fiducioso di una vostra consolante risposta, con animo grato vi saluto e vi stringo cordialmente la mano. Vostro aff.mo cugino Francesco Caravita.

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