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Banca d'Italia | 28/01/1901 | n.131

Lettera | Toscana

Trascrizione CCM

Firenze, 28 gennaio 1901

Banca d’Italia – Sede di Firenze

Ill.mo signore,

Non ho mai inteso di usare alla S. V. Ill.ma nonché scortesia, una benché minima mancanza a quel doveroso riguardo al quale tanto io che il personale tutto da me dipendente, c’ispiriamo nei rapporti con la clientela che frequenta il nostro istituto: e, se il giorno 25 corrente io non ho potuto aderire al desiderio di Lei, di riceverla a conferire con me, ciò avvenne per due ragioni d’indole affatto diversa da quella che Ella ha voluto farmi il torto di supporre. Anzitutto, allorquando Ella mi si fece annunziare io mi trovava in conferenza con altri. In secondo luogo essendo a me noto lo scopo della Sua visita, poiché Ella stessa me ne aveva fatto prevenire, credei opportuno d’indirizzarla senz’altro all’ufficio competente; anche per non farla attendere inutilmente, essendo ovvio che al Direttore della sede, - competenza a parte - non sarebbe possibile di ricever personalmente tutti quelli che si recano alla Banca per dar corso ai loro affari ordinari, pel disbrigo dei quali sono organizzati appositi uffici. Io amo sperare che le ragioni suesposte avranno valso a cancellare pienamente dall’animo Suo l’impressione, del tutto infondata, che la sua lettera del 26 rispecchia ed in tale fiducia La saluto distintamente. Il direttore della sede.

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