FESTA ARTUSIANA 2018 APP-eritivi: applicazione per buone letture e buon cibo

Data
Eventi

FESTA ARTUSIANA 23 giugno - 1 luglio 2018

dalle 19 alle 20 nella CORTE di Casa Artusi (*)

è lo spazio ideale per incontrare e discutere con gli autori; segue un piccolo gustoso assaggio in abbinamento a un calice di vino Celli Vini (Bertinoro FC)

INGRESSO LIBERO


Domenica 24 GIUGNO 2018 ore 19

Le Ovarole di Tonina Cianca e il mito della azdore romagnole

Presentazione della seconda edizione di “Un museo da gustare” al MAF di Forlimpopoli con le opere dell’artista cesenaticense Tonina Cianca tratte dal celebre ciclo delle “Ovarole”.

Incontro sul tema “Il mito dell’azdora romagnola”, in occasione dell’inaugurazione della mostra Le ovarole di Tonina Cianca per la seconda edizione di “Museo da Gustare”, speciale programma divulgativo e promozionale del MAF di Forlimpopoli basato su esperienze di contaminazione della struttura museale con le multiformi espressioni culturali e artistiche del nostro tempo.

I personaggi femminili dipinti dalla nota pittrice cesenaticense recentemente scomparsa offrono lo spunto per ricordare una figura tipica della tradizione domestica romagnola.

Ne parlano amici “romagnolisti” e storici dell’arte. In programma la recita di alcuni componimenti poetici di Tonina Cianca.


Lunedì 25 GIUGNO 2018 ore 19

Dall’Italia al mondo, dal mondo all’Italia: la cucina di Artusi, il cibo degli emigrati

“Raccolta e Racconti: Artusi visto dal Brasile”, intervento di Isabella Magalhães Callia

“Tradizioni e novità del cibo nelle lettere degli emigrati”, intervento di Eugenio Salvatore

L’Artusi, nel senso del ricettario, ha viaggiato nelle valigie dei migranti. Questo è il filo che tiene insieme due raccontidiversi, ma paralleli. Quello di Isabella Magalhães Callia, che Dottoranda in Letteratura Italiana presso la Facoltà di Filosofia, Lettere e Scienze Umane, dell’Università di San Paolo è attiva dal 1995 nel campo degli studi sull’alimentazione, della storia dell’arte e l’antropologia in quanto chiavi interpretative dei rapporti tra il cibo, l’uomo e la sua rappresentazione identitaria e quello di Eugenio Salvatore , assegnista di ricerca presso l’Università per Stranieri di Siena, dove insegna Linguistica Italiana e tiene il Laboratorio di scrittura, che, autore di saggi sulla lessicografia storica e sulla sociolinguistica dell'italiano contemporaneo,ha pubblicato il Emigrazione e lingua italiana (Pisa, Pacini, 2017) sulla lingua degli emigrati.

Martedì 26 GIUGNO 2018 ore 19

Nel decennale del festival Artusijazz, a cura dell’Associazione “Dai de Jazz”, presentazione del libro

Miles Davis 1959. A day by day chronology di Enrico Merlin (2018)

Il 1959 è un anno fondamentale nella vita di Miles Davis: escono gli album Porgy and Bess, e Kind of Blue, che cambierà la storia del Jazz, oltre che quella di Davis. La CBS dedica per la prima volta uno speciale di mezz’ora alla sua musica. Iniziano le registrazioni per Sketches of Spain. Le riviste più importanti lo intervistano, perfino quelle non strettamente musicali. Ma poi, in un’afosa sera di agosto, l’artista viene picchiato e arrestato dalla polizia in un atto di ordinario razzismo dai contorni quantomeno nebbiosi... Quest’ultimo evento, come è noto, segnerà per sempre la vita del musicista. Enrico Merlin, musicista e storico della musica del ‘900, curatore di due mostre multimediali e del primo catalogo completo su Miles Davis propone una monumentale cronologia day by day della vita e della musica del gigante del jazz, attraverso un incredibile lavoro di ricerca sulla stampa internazionale, con l’ausilio di dettagliate discografie, note biografiche, interviste e analisi musicali.

Con Enrico Merlin

Introducono Alberto Antolini, docente del Liceo Righi di Cesena e Roberto Cifarelli, fotografo


Mercoledì 27 GIUGNO 2018 ore 19

Andrea Segrè

Il gusto per le cose giuste. Lettera alla generazione Z (Mondadori, 2017)

Destinatari della lettera di Andrea Segré, una vera e propria visione del futuro, sono gli appartenenti alla iGeneration, ovvero i nati negli anni a cavallo tra la metà degli anni 90 del secolo scorso e gli anni 10 di questo millennio. Più che una lettera, un manifesto politico, perché “quello lineare non è l’unico moto possibile. Esiste quello circolare. La circolarità che, per inciso, è il moto della natura. Ecco, questo potrebbe essere il nostro cambiare: passare dalla linearità, che tutto esaurisce, alla circolarità che tutto riprende. Può essere il moto di una società e di una economia.” Insomma, la sostenibilità è l’orizzonte con il quale misurare e regolare l’attività umana, sostiene l’autore, fondatore del movimento Spreco Zero e vincitore del Premio Artusi 2012.

Con Andrea Segrè

Introduce Maria Severina Liberati Presidente di Ce.D.R.A (Centro di divulgazione delle ricerche nel settore Agroalimentare)


Giovedì 28 GIUGNO 2018 ore 19

Artusi come modello per l’Europa?

È l’ipotesi emersa all’interno del progetto internazionale CoHere, un progetto di ricerca sul patrimonio culturale europeo, sulla sua importanza come strumento identitario, sui problemi di come usarlo e in quale prospettiva. Il progetto, finanziato dalla Comunità europea, coinvolge università di cinque paesi fra cui l’Italia, rappresentata dall’Ateneo di Bologna con un gruppo di ricerca coordinato da Ilaria Porciani con la collaborazione di Massimo Montanari. Il team italiano in particolare si occupa del patrimonio alimentare quale elemento significativo dell’identità europea – da valorizzare secondo un metodo che in senso lato si può definire “artusiano”, perché fondato sul rispetto delle diversità e sulla volontà di condividerle. Proprio quello che fece Pellegrino Artusi col suo manuale, inteso come strumento di valorizzazione del patrimonio gastronomico italiano in tutte le sue forme e varianti.

Con

Ilaria Porciani docente di Storia contemporanea

Massimo Montanari docente di Storia medievale

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna


Venerdì 29 GIUGNO 2018 ore 19

Acqua e Farina, lungo la via Emilia

Verdi, Pascoli, Morandi, Morandi e gli altri grandi italiani come erano nella quotidianità e soprattutto cosa amavano mangiare?

L’Associazione che si occupa di far conoscere e valorizzare le opere e le dimore di personaggi illustri, dopoA tavola con i Grandi in occasione di Expo 2015, torna, nel 2018, proclamato Anno del Cibo Italiano, a riflettere sul rapporto tra il cibo e iprotagonistidelle case museo: scrittori, artisti, musicisti, scienziati.

Le case della Regione Emilia-Romagna propongono il progetto denominato Acqua e Farina nato per approfondire la conoscenza del cibo più povero al mondo. L’impasto di questi 2 ingredienti basici, aggiungendo poco altro, offre una straordinaria quantità di piatti, un ampissimo ventaglio di cibi essenziali e fondamentali nell’alimentazione italiana: dal pane fragrante cotto nel forno a legna, alla piadina romagnola; dallo gnocco fritto, alla crescentina; dalla tigella emiliana, alle ficattole toscane; e la pasta di semola? e cos’altro è la polenta gialla? o quella di castagne raccontata nella sua autobiografia dallo scultore Lorenzo Bartolini (1777-1850)?

Intervengono Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, Paola Pescerelli Lagorio, Presidente di Casa Raffaele Bendandi di Faenza e Coordinatrice in Emilia-Romagna dell'Associazione Nazionale Case della Memoria, oltre ai rappresentanti e i curatori delle Case della Memoria aderenti all’iniziativa.


Sabato 30 GIUGNO 2018 ore 19

Autori vari, Brividi a cena Misteri e manicaretti con Pellegrino Artusi (Edizioni del Loggione, 2018), prefazione Carlo Lucarelli, a cura di Simone Metalli e Marcello Trazzi in collaborazione con Bottega Finzioni

Il libro raccoglie i racconti degli allievi della prestigiosa scuola di scrittura bolognese Bottega Finzioni che, partiti dall’universo narrativo di Artusi “hanno preso spunti sparsi nella Scienza in cucina e hanno immaginato un Artusi nuovo, un investigatore che nulla avrebbe da invidiare al più celebre Poirot” scrive Lucarelli.

I racconti gialli “… hanno un duplice merito: quello di liberare Pellegrino Artusi dagli scaffali delle cucine di tutta Italia e farlo diventare un personaggio delle sue storie, vivo e memorabile; e quello di ricordarci che la tradizione culinaria italiana è sconfinata, deliziosa e piena di ricordi.”