La Biblioteca Gastronomica

“Non vorrei che per essermi occupato di culinaria mi gabellaste per un ghiottone o per un gran pappatore” Pellegrino Artusi

In Casa Artusi si trova la biblioteca gastronomica con la Collezione Artusiana e la raccolta di Gastronomia Italiana, uno spazio aperto a visitatori e studiosi nella cornice della biblioteca comunale di Forlimpopoli, voluta dallo stesso testamento di Artusi come «fondamento e principio alla formazione di una pubblica biblioteca da istituirsi a Forlimpopoli».

La Collezione Artusiana è costituita non solo dalle edizioni de La Scienza in Cucina e dalla letteratura disponibile sul celebre gastronomo, ma anche dall’archivio e dalla biblioteca che furono di Pellegrino Artusi, da lui lasciati in eredità al Comune di Forlimpopoli. Nella biblioteca, sono anche esposti alcuni cimeli artusiani, tra i quali il salotto, lo studio e documenti quali corrispondenze epistolari, registri, il quadro e l’autobiografia manoscritta di Artusi. La Raccolta di Gastronomia Italiana comprende un corposo insieme di libri, riviste, film e altri documenti multimediali sulla cultura del cibo, con particolare riferimento alla cucina domestica.

il Libro

La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene: “l’Artusi”, è il manuale pratico per antonomasia della cucina italiana. Pubblicato nel 1891 nella sua prima edizione sarà curato da Pellegrino Artusi fino al 1911 con nuove ricette e nuove storie. È il classico della gastronomia e della lingua italiana apprezzato e tradotto in tutto il mondo.

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il Carteggio

Il patrimonio epistolare di lettere indirizzate a Pellegrino Artusi è conservato in Casa Artusi, a Forlimpopoli e oggi interamente digitalizzato. Cartoline postali, lettere contenenti richieste, ricette, delucidazioni e consigli a cui l’autore risponderà, ci raccontano ancora oggi lati inediti della cultura italiana.

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i Ricettari

Ogni giorno Casa Artusi si impegna a raccogliere nuove ricette e storie domestiche nascoste nei ricettari di casa presenti in qualche mensola o soffitta, continuando in questo modo il lavoro iniziato da Pellegrino Artusi nel racconto del patrimonio gastronomico italiano.

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