Carteggio

Almerici Blandina | 27/10/1907 | n.20

Lettera | Estero

Trascrizione CCM

Villa Carolina [Cesena (FO)] 27 ottobre 1907

Preg.mo sig. Artusi

La sua gentile risposta alla mia cartolina m’ha procurato gran piacere e, le confesso che, mi ha messo anche un po’ di voglia di venire a Firenze. Ma però m’affretto dirle che tal cosa rimarrà un sogno, perché Almerico desidera di andare a Roma e non pensa di venire costì. Margherita farebbe volontieri una gita, ma chissà quando potrà effettuarsi. Rammenta i bei giorni passati in sua casa quand’era bambina, le sue gentilezze, le premure di Marietta e Francesco; i giuochi che faceva con Itala, il suo Sibillone e Biancunzeno di buona memoria; il giardino di piazza d’Azeglio, le belle cascine, il vial de’ Colli e tutti questi indimenticabili ricordi le fanno trovare dolce l’idea di rivedere codesti luoghi e persone. Gradirei molto l’indirizzo di quella pensione ch’ella mi accenna nella sua lettera per approfittarne in caso di bisogno. Io pure verrei molto volontieri a Firenze per rivedere lei, le signore Pettini, la contessa Binismaghi, per la quale ho molta stima ed affetto essendomi trovata con lei a Fermo quando eravamo ragazze. Ricordo il figlio ch’era un simpatico bambino, ed ora, nominandolo Lei nella sua lettera, immagino sia un giovane distinto che è riuscito ad entrare nelle sue grazie. In questi giorni è morto il bravo ed onesto fattore Pedriali della sua nonna, la contessa Bernetti, che può però confortarsi per la fortuna che il figlio lo sostituirà degnamente, essendo molto capace ed onestissimo. Tante volte ho pensato di mandare qualche cartolina alla m(arche)sa Guidi, ma non osai temendo mi avesse dimenticata. Se questo non è favorisca ricordarmi a lei, con simpatia quando l’inviterà ad uno dei suoi squisiti pranzi. Saremmo stati lietissimi di averli per il 15mo alla nostra tavola e, credo, si sarebbe divertito, perché vi fu molta allegria. Grazie dell’insegnamento per la cottura delle erbe e grazie pure di quello nuovo pel risotto. Oggi per dolce avremo la doppia dose della torta Mantovana colla glace di cioccolata e burro della torta Marenga in vece delle mandorle e pignoli e tutti trovano quest’unione deliziosa. M’accorgo di avere tirato troppo in lungo la presente e fo’ punto. Non oso dirlo, ma ora i miei occhi vanno bene e posso scrivere senza danno. Almerico e i miei figlioli le dicono tante cose, mentre io la prego di salutare le sue genti e credermi obb.ma e aff.ma Blandina Almerici.

D. S. Una delle figlie mute di Peppina Maggiori, ha partorito un secondo maschio.

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