Carteggio

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A Casa Artusi, a Forlimpopoli, c’è un tesoro. Sono quasi duemila lettere indirizzate a Pellegrino Artusi, da lui stesso segnate con la data d’arrivo e quella della propria risposta.

L’Italia risorge unitaria grazie ai trasporti e alla comunicazione, alle ferrovie e alle poste. Artusi è il primo a beneficiarne, ricevendo polli e prodotti dai suoi poderi romagnoli, scrivendo lettere a sorelle, nipoti ed amici. Quando pubblica a proprie spese La scienza in cucina non vede ancora l’efficacia della rete postale per la diffusione di un libro, ma saranno i suoi potenziali e reali lettori a rivelarglielo. Nel 1897 l’indirizzo dell’autore, piazza d’Azeglio 25, figura accanto a Bemporad incaricato della diffusione, e inizia una nuova vita in quella casa perché arriveranno in numero crescente cartoline postali e cartoline illustrate, lettere di sconosciuti, accanto ovviamente a quelle dei numerosi nipoti. Una nuova vita, per il vecchio signore, nello studio, a rispondere a richieste semplici, l’invio contrassegno di un esemplare, e altre più complesse, concernenti una ricetta assente, un ingrediente sconosciuto e persino, da Palermo, su come procurarsi l’utensile per fare le cialde, introvabile nei negozi. Quando Artusi, nei mesi estivi, è in vacanza, il primo a rispondere alle richieste di esemplari del libro è il cuoco Francesco Ruffilli, sempre impegnato a correre alla posta o ai depositi ferroviari. Così La scienza in cucina viaggia e si crea una rete di corrispondenti, donne e uomini, interessati ad una nuova cultura in cui la cucina domestica ha un ruolo fondamentale che eclissa la gastronomia francese e l’industria alberghiera.

Alla morte di Artusi le lettere a lui indirizzate entrano a far parte del patrimonio del Comune di Forlimpopoli, destinatario della maggior parte della sua eredità.

Il carteggio è ora conservato in Casa Artusi, all’interno dell’Archivio della Biblioteca Comunale P. Artusi.

Nel corso degli anni è stato inventariato, trascritto e digitalizzato, diventando un’importante fonte utile agli studi complementari al ricettario e alla biografia stessa di Pellegrino Artusi.

Ora, il Comune di Forlimpopoli e Casa Artusi mettono a disposizione dei lettori questo patrimonio di oltre 1840 lettere, quale risorsa documentaria unica, utile a quanti vogliano conoscere meglio la figura e l’opera dell’autore de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, e non solo.

Scopri il carteggio Artusiano

Guida alla consultazione

La pagina principale per la consultazione presenta le lettere ordinate secondo questi criteri, applicati in successione:

  • alfabetico per mittente;
  • cronologico nel caso il mittente sia presente con più di un documento;
  • per numero d’inventario, nel caso in cui nella medesima data, con il medesimo mittente, siano presenti più documenti.

È possibile effettuare svariate ricerche:

  • agendo sui filtri pre-ordinati (Anno; Corrispondente; Tipo di supporto; Località mittente);
  • digitando un testo libero nel campo “cerca…”

Ogni filtro pre-ordinato presenta un elenco a discesa con i valori presenti per quel particolare criterio; i filtri sono interdipendenti: evidenziando un valore in uno di essi, i valori presentati dagli altri saranno solo quelli relativi ai documenti che soddisfano entrambi i criteri di selezione. Ad esempio, se si seleziona un determinato anno, l’elenco di corrispondenti comprenderà solamente i nomi di coloro che in quell’anno hanno scritto ad Artusi.

Nella stessa pagina è presente una carta interattiva dell’Italia: funziona tanto come filtro, per recuperare un elenco dei documenti provenienti da una specifica regione, quanto come indicatore della provenienza dei documenti cui sia stato già applicato uno o più degli altri filtri.

La cartina d’Italia è integrata con un bottone che rappresenta i territori ad di fuori dell’Italia da cui siano partite missive.

Trascrizione

Ogni documento è presentato mediante le riproduzioni digitali degli originali ed è accompagnato da una trascrizione che intende agevolarne la lettura.

Le trascrizioni sono state effettuate da Alberto Capatti, storico della cucina, biografo di Artusi e direttore scientifico di Casa Artusi, Piero Camporesi, ricercatore e saggista, Franco Mambelli, gastronomo e componente del Comitato Scientifico di Casa Artusi, che sono da considerare come i curatori di questa prima edizione online. Riguardano l’intero corpus di lettere e sono identificate con la sigla CCM.

Per le trascrizioni si è cercato di riportare fedelmente le lettere o cartoline, attenendosi ai seguenti criteri:

  • le parole improprie o errate, sono state riportate così come scritte ogni qualvolta siano state ritenute parte essenziale del linguaggio dello/a scrivente;
  • i puntini fra parentesi quadre […] indicano una abrasione, rottura o macchia della carta, in conseguenza delle quali non è stato possibile leggere e riportare lo scritto;
  • il punto interrogativo indica che la parola o parte di essa non è stata compresa;
  • le parole fra parentesi quadre [], sono indicazioni aggiunte dai trascrittori; possono includere, se è il caso, una data o un luogo non indicato dall’estensore del documento ma desumibile da altre parti del documento, (ad esempio, dal timbro postale);
  • lo scioglimento delle abbreviazioni è riportato fra parentesi tonde.

Sono state utilizzate le seguenti sigle:

  • s.l.: senza luogo: il documento non riporta il luogo nel quale è stato redatto;
  • s.d.: senza data; il documento non riporta alcuna data, neppure in eventuali timbri postali;
  • s.a.: senza anno; il documento riporta una data mancante dell’indicazione dell’anno.

Trascrizioni aggiuntive

Per i singoli documenti possono essere presentate, di seguito a quella CCM, altre trascrizioni che sono state realizzate con criteri diversi, e in occasione di studi specifici.

Al 12 novembre 2021, le trascrizioni aggiuntive (identificate con la sigla FA) sono 66, e sono state realizzate da Giovanna Frosini, professoressa ordinaria di Storia della lingua italiana presso l’Università per Stranieri di Siena, e da Monica Alba, dottoressa di ricerca e docente a contratto di Linguistica italiana. Si devono a Giovanna Frosini le trascrizioni delle lettere di Marietta Sabatini (7 lettere numerate da 1579 a 1585) e Francesco Ruffilli (24 lettere numerate da 1546 a 1569) per le quali Monica Alba ha curato gli apparati e le note; alla sola Monica Alba si devono le trascrizioni, gli apparati e le note delle lettere di Itala Sabatini (5 lettere numerate da 1573 a 1577), di quelle destinate a Marietta Sabatini e di altre indirizzate ad Artusi da vari corrispondenti (30 lettere in tutto, con numerazione varia). Per queste trascrizioni, al fine di rispettare i caratteri della lingua, sono stati seguiti questi criteri:

  • è stata mantenuta con fedeltà la grafia degli originali;
  • sono stati mantenuti la punteggiatura, i segni diacritici, l’uso delle lettere maiuscole e minuscole che si trovano negli originali, così come la separazione delle parole e l’articolazione dei capoversi;
  • si sono rispettate le abbreviazioni;
  • le parti illeggibili o incomprensibili sono segnalate tra parentesi quadre con un numero di puntini approssimativamente corrispondente al numero di lettere mancanti: […..];
  • le integrazioni dell’editrice sono segnalate tra parentesi quadre: [xxx];
  • le cancellature presenti nel manoscritto sono segnalate tra parentesi uncinate <xxx>, le correzioni dello scrivente sono sempre discusse in nota;
  • le parole di incerta lettura e dunque ricostruite in sede di edizione sono segnalate in corsivo;
  • sono riportate le sottolineature dell’originale;
  • le aggiunte interlineari e marginali sono indicate nel testo tra sbarre oblique, rispettivamente: \xxx/ e \\xxx//;
  • sono stati corretti solo gli errori evidenti, di cui si dà conto in nota riportando la forma dell’originale, in questo modo: Nel ms.: xxx;
  • è indicato il fine rigo (x | x) e il fine pagina del manoscritto (xx || xx); l’a-capo sostituisce la sbarretta che segnala il fine rigo;
  • la posizione dell’iscrizione, della data e della firma rispetta quella dell’originale.

Fondo Pellegrino Artusi, Archivio storico del Comune di Forlimpopoli
Depositato presso Biblioteca Pellegrino Artusi, Casa Artusi Forlimpopoli.