ARTUSI e il pesce d'aprile

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Il telegramma riporta la data del 1 aprile 1911 e il seguente testo:

Morto Pellegrino Artusi istituendo erede Comune di Forlimpopoli seguirà informativa notaio. Funerali oggi ore quattordici e mezzo. Attendo conoscere sua venuta. Antonio Bonavita, Piazza d’Azeglio, 25.

Non è un pesce d’aprile come molti forlimpopolesi allora avevano creduto ma un lascito per la sua mai dimenticata Forlimpopoli.

Pellegrino Artusi era morto il 30 marzo, alla età di 91 anni, a Firenze, dove viveva da quando, nel 1851, aveva deciso di sciacquare in Arno le umiliazioni e le violenze subite da parte della banda del Passatore nella tragica notte del 25 gennaio 1851. Ciò nonostante, come scrisse allora il Sindaco Righi:” “Lontano dal paese nativo, da più di mezzo secolo, nessuno avrebbe mai pensato che egli ne avesse coltivata con tale affetto la memoria” …” ho il dovere di additarvelo come benemerito di questa sua città natale, avendo disposto a favore della medesima, con vari legati, la maggior parte della sua vistosa sostanza. Sono certo che sarete riconoscenti alla memoria dell’uomo che ha sempre pensato a voi, e il municipio a suo tempo, saprà manifestare la sua ammirazione e gratitudine con pubbliche cerimonie.”

Proprio oggi, 1 aprile 2020, nel giorno che rappresenta la data della ricongiunzione di Artusi con la sua città natale tramite la raffigurazione in via simbolica di quel telegramma, avrebbero dovuto cominciare le celebrazioni del Bicentenario della nascita.

Mai e poi mai avremmo voluto e potuto immaginare che, in piena consapevolezza non solo della generosità di Artusi nei confronti della sua città natale ma anche del valore della sua opera tramite cui rappresentare in Italia e nel mondo la cultura e la cucina domestica italiana, avremmo dovuto esprimere il nostro omaggio solo con modalità a lui sconosciute ma soprattutto per noi obbligate.

Quindi, bentornato Pellegrino Artusi nella tua Forlimpopoli!

Che la Festa di compleanno cominci sui social, in attesa di spegnere 200 candeline il 4 agosto.

Laila Tentoni (Presidente Casa Artusi)


L'avvio delle celebrazioni del Bicentenario di Artusi sono realizzate in collaborazione con:

Regione Emilia-Romagna

Turismo Emilia-Romagna

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